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Produzione olio di oliva in Italia - Olio Ciccolella

Produzione olio di oliva in Italia per regione: le Cultivar

La produzione di olio in Italia rappresenta, e a ragione, un vanto ed un’incredibile risorsa economica per i nostri territori.

Così come il vino, anche l’olio di oliva può avere mille varianti e altrettante sfaccettature. 

In Italia esiste, infatti, un patrimonio straordinario costituito da centinaia di cultivar di olive che hanno trovato l’habitat adatto a loro nella propria regione di appartenenza.

Dopo la Spagna, l’Italia si classifica come uno dei maggiori produttori di olio al mondo, considerando che il 98% del patrimonio olivicolo mondiale di concentra sul bacino mediterraneo. 

 

Produzione olio di oliva in Italia per regione

La produzione italiana di olio di olive si concentra maggiormente nel Centro-Sud e nelle isole (in primis Sicilia), data la grande presenza di uliveti.

Tra le regioni del nord Italia si trova tuttavia una grande tradizione olearia e un’ottima produzione di olio a livello qualitativo.

 

Produzione olio italiano: Nord Italia

In Lombardia, per esempio, nonostante l’assenza di clima mediterraneo, gli uliveti sopravvivono grazie alla presenza di microclimi creati da laghi prealpini nelle zone collinari. A tal proposito, possiamo citare la cultivar Gargnà e la cultivar Casaliva. 

Il Veneto, a seguire, riesce a costituire un clima mediterraneo in prossimità del lago di Garda. Tra le cultivar venete troviamo Casaliva e Leccino.  

Il Trentino e il Friuli Venezia Giulia possiedono un’estensione di ulivi molto esigua, che si concentra nella parte alta del lago di Garda.

La Liguria è invece conosciuta per la produzione di olio in Italia di alta qualità, impossibile non citare la cultivar Taggiasca, seguita dalla cultivar Razzola.

 

Produzione olio italiano: Centro Italia

Scendendo più a sud troviamo una piccolissima produzione di olio di oliva in provincia di Rimini, in Emilia Romagna. 

È la Toscana che risulta invece tra i migliori produttori di olio in termini soprattutto di qualità. Emergono le cultivar ormai famose in tutta Italia come Frantoio, Moraiolo e Leccino. 

Nelle Marche, altra regione di altissimo pregio qualitativo, spicca la cultivar Ascolana e Carboncella. 

L’Umbria è ricca di ulivi secolari, risalenti addirittura all’Impero romano. 

Segue il Lazio, dove la coltura olivicola è diffusa su tutto il territorio. 

Abruzzo e Molise invece sono due interessanti realtà con patrimoni varietali antichissimi, spiccano rispettivamente la cultivar Dritta e la Gentile.

 

Produzione olio italiano: Sud Italia

Il viaggio si conclude al sud Italia. In Campania la presenza di oliveti è riconducibile alla colonizzazione dei Greci e dei Fenici. In Basilicata tracce di noccioli rinvenuti negli scavi archeologici del Metaponto fanno risalire la produzione di olio al VIII sec. a.C.

Tramite la Calabria dove dominano le cultivar Ottobratica, Carolea Sinopolese e Dolce di Rossano arriviamo in Sicilia, dove le protagoniste sono Cerasuola, Biancolilla e Nocellara.

Chiude la Sardegna con una tradizione antichissima di produzione dell’olio testimoniata dalla varietà Bosana, Cerexia, Confetto, Cornetti e Manna.

Infine la nostra Puglia, una delle regioni più segnate dalla presenza dell’ulivo (risalente al Neolitico) e dove, a differenza di altre regioni, gli uliveti si estendono più in pianura che in collina. La produzione dell’olio extravergine pugliese è quindi estremamente varia. Qui ritroviamo la cultivar Peranzana, Coratina, Cima di Bitonto, Cima di Mola, Ogliarola Salentina, Cellina di Nardò e Pizzuta di Massafra.

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